Si stava organizzando, e vero non mi pare, una giocata a scacchi la sera di Natale.
I fieri contendenti, pulciosi e un po' dementi, furono scelti a caso…
per come dire... a naso!
E naso galeotto, tra un graffio e uno sberleffo successe un 48!!…
Ma con ordine andiamo e il racconto iniziamo;
si era un dì di festa e scolata la minestra, Anselmo gatto cortese
rimuginava come riconciliar le liti , le onte e anche le offese.
Desiava il probo micio la pace riportare e fra sollazzi e danze
la tavola imbandita con canti illuminare.
Avea previsto tutto, giochi cenone e… rutto!
Consisteva il torneo in un incontro a scacchi
con topi per pedoni e per alfieri ratti.
Per re e per regina, due vecchi soprammobili comprati a Taormina.
La torre ed il cavallo… centrini stropicciati con del pizzo Sangallo.
Alfine la scacchiera fu approntata e sull'ignaro desco sistemata.
Gli angeli candelieri di cristallo tremanti e inorriditi pensavano:
"E' uno scherzo... un incubo o un abbaglio!?!"
Mommy nella dispensa, che dall'alba cucinava
declinò il gaio invito, mentre il pollo assaggiava.
Le gemelle, in giardino, alquanto rammaricate
dei beveraggi alfine vennero incaricate.
E Bimba la prudente nera e bella, lucidava le arance dentro la grande gerla.
Pensava dunque Anselmo, grande organizzatore
pensava e rifletteva da ore, ore e ore.
Ma ecco! Gli sfidanti! Pronti ed aitanti…
Martino l'addormentato e Teddy, il bianco "cecato"…
e manco farlo apposta, un piccante risvolto
un rancore sepolto tuttora non risolto.
Il quadro era perfetto, ma che bella occasione!
Gli animi conciliare senza crear questione.
E furono invitati, tramite morso espresso
Teddy mentre dormiva, Martino, sguardo da fesso.


Consultarono entrambi, colti alla sprovvista
immantinente e svelti di scacchi una rivista.
Ebbene, inclito pubblico, la sfida può iniziare
siedono attorno gli altri senza punto fiatare.
Sclera i suoi topi Teddy, provvisori pedoni
mentre Martino i ratti scaglia contro i cialtroni.
Il re e la regina, i vecchi souvenir comprati a Taormina
immantinente attaccano la torre
ma per errore arrivano su Mommy, che zampe in spalla
urla li afferra e li rincorre.
Passava lì per caso, soave la padrona
che andava a rilassarsi sopra la sua poltrona,
ma al posto del cuscino preferito
inorridita trova... un topo tramortito.
Era l'alfiere nero di Martino
che conduceva il gioco e con quel ratto
a Teddy già faceva scacco matto.
Teddy, si della vista è pure orbato
ma non per questo gatto dimezzato
dell'affronto vuole conto e ragione
ed interpella l'organizzazione.

Anselmo, nel frattempo pasteggiava
e degli scacchi ormai se ne fregava
quando s'avvide, ma tardi e con sgomento
del cieco risentito che… gli lisciava il mento.
Dai convenevoli ai morsi sulla panza
il passo è breve e nulla la distanza.
Immoto un brivido percorre sui gropponi
serpeggiando sugli ospiti che giacciono bocconi
E sulla bella tavola imbandita
proprio sulla tovaglia ricamata
irrompe un'orda nera mentre scende la sera.
Fra suoni, canti, danze e qualche giga
nulla rimane intatto e il sogno del cenone annega
…assieme a qualche ratto!
Intanto la signora si riprende
ma visto e constato l'accaduto
immantinente sviene nuovamente
tirando giù dal tetto anche le tende.
E quasi come diva del vecchio cinema muto
ripiomba mollemente sul morbido velluto.
Che gioia per Anselmo…
tutto perfettamente riuscito!
Gli ospiti sollazzati adesso gli son grati per l'invito
e zampe sui bicchieri già brindano commossi
…al Sacro Rito…
Umidi gli occhi e i baffi di bontà
con gioia e fame siedono
e adesso…
a tutti quanti pappa a volontà!!

M.J.M
15 gennaio 2002

 

Note dell'autrice

In osservanza delle leggi sui diritti degli animali, nessun
topo è stato sacrificato per questa rappresentazione e
Anselmo non ha mai onorato la parcella dell'avvocato
sui danni causati...