Il gatto ritrovato
ovverosia
le confessioni di gatto Martino
Sono un gatto confessato
ormai mondo d'ogni peccato
un tempo antico fui scellerato
ladro, furfante un po' depravato
Se rimembro i trascorsi di furti con scassi
e quando dai pollai mi tiravano sassi
il petto mio reo percuoto contrito
Di topi e cani, un tempo, acerrimo nemico
adesso se li vedo, mi segno e benedico
Se incontro un compare, giocatore incallito
cambio subito strada col mio passo spedito
Sono un gatto illuminato
il vero me stesso ho ritrovato
dei furti di galline ho qualche rimembranza
quando per penitenza protesta la mia panza
E quella gatta nera detta "Coda di rosa"
che mi iniziò all'amore un dì di primavera
mi risveglia tuttora, ancora se ci penso
sopito un turbamento, un brivido nel cuore
Da qualche plenilunio, tornato al focolare
dormo dentro una cesta regalo di Natale
e uso la lettiera, senza colpo ferire
I divani conservano gli aromi miei trascorsi
e una tenda di pizzo fu decorata a morsi
ho impregnato ogni muro col mio intenso vissuto
coperte, scarpe, mobili, non lasciai nulla al Fato
Per non essere scordato ho preso tanto
ma tanto ho dato....
per donare un'impronta al libro della storia
disseminando gloria.... sfidai veleni ed onta
Castigo e resipiscenza, "Ora et labora"
adesso sulla poltrona prego ogni quarto d'ora
alfine la cucina, adesso è la mia cella
mangio, dormo e rifletto da dentro la mia gerla
Sbavando e meditando mi prostro e genufletto
se indulgo nei piaceri di sdraiarmi sul letto
ma soprattutto chiedo scusa, venia e perdono
a quella santa in fiore che un giorno ormai lontano
mi raccattò per strada, logoro e abbandonato
mezzo disidratato, malconcio un pò accoppato
E se tergo una lacrima sul baffo mio commosso
per non darlo a vedere, per non sembrare fesso
riprendo a rispolpare il mio filetto lesso
Devo pur mantenere un certo mio contegno
vado a rifarmi l'unghie sul tavolo di legno
a mo di grattatolo, ma forse è meglio dire
.... sull'inginocchiatoio ....
M.J.M
Novembre 2001