Il gatto del clerestorio

ovverosia

storia quasi vera di una strana capinera

Sono il gatto del clerestorio
vivo in ritiro felice e beato
se ben ricordo da quando son nato.
Mi ritrovò la Madre Portiera
dentro un cestino, una primavera.
Andava per funghi la mite sorella
quando mi vide sbucar dalla gerla.
Mi disse “Oh piccola capinera!"
perché senza lenti confonde l'aurora
e anche la sera.
E come Mosè' confuso e pulito
mi ritrovai invitato al convito.
Ma verso compieta e subito a dieta
capii folgorato che lì sarei stato
in asilo dorato.
Come si dice quel che passa il convento
ma io non rifiuto e mi accontento.
Briciole, avanzi, crostate, insalate
fra le preghiere e un miserere
assaggio di tutto il formaggio e le pere.
Di latte poi ne bevo tanto
quando dai Salmi ritorno cantando.
Della novizia son la delizia
quando con zelo ma senza malizia
annuso e scavo fra l'immondizia.
L'altra mattina, mentre severo
guardavo i topi ballare in cantina
mi giunse l'eco della "Lezio Divina"
e mentre pensavo di redarguirli
mi limitai ad osservarli.
Come un frate paziente li lascio giocare
e quando posso li porto anche a mare
ho fatto voto di castità
con tormento interiore e grande umiltà.
Seguo silente la Madre Badessa
che con passo lieve ritorna da Messa
le tendo tranelli in fila indiana
aggrappato alle gonne e alla vecchia sottana.
A volte penso con aria smarrita
se fossi rimasto un reo gatto di strada
però un poco la invidio la vecchia Margherita
che paciosa e beata da sempre fa la vita.
Miagola versi audaci proprio dietro il muretto
ma io faccio mea culpa e mi percuoto il petto.
Della spesa la lista non perdo mai di vista
esperto in libagioni, consumi e provvigioni
mi aggiorno e intanto studio le varie religioni.
Di notte sogno di prendere i voti
ma non ho patrimonio, non posseggo le doti.
Ebbi una discussione con un seminarista
che proprio nell'androne mi tacciò d'arrivista
perché tutte le sere canto per le Alte Sfere.
Ma che ci posso fare?
Ho un'estensione vocale dal giardino all'altare.
Sono amico di tutti, il fratello minore.
Di mattina presto m'alzo e poi zampetto scalzo.
Vivo beato nel clerestorio
non vi ho detto il mio nome non mi vanto ne glorio.
Ma l'altra sera, stordito d'incenso
mi par che QUALCUNO chiamasse….Innocenzo!……

M.J.M
marzo 99

Gattino e coniglio