Il circolo letterario

Leggeva il Peloso, sdraiato sul sofà
la coda penzoloni più verso quà che là
e sognava duelli, donzelle e vecchi merli
virtù dal cuore antico e un drago per amico.
Ma un fatto lo turbava, sin dal primo mattino
l'increscioso racconto sopra il Conte Ugolino.
Un pò per assonanza, un pò per mal di panza
associava il misfatto e il suo reato
a un familiare gatto disgraziato.
Avea il Peloso un padre proprio nel vicinato
un tale Ugo Carogna reo d'abigeato.
Piccolo delinquente nonché' padre naturale
nato dentro un bidone
da una ciabatta vecchia e un foglio di giornale.
Ma il destino a volte è cieco
e da un gatto così bieco
nacque un figlio poeta ed artista
detto Peloso dal mio punto di vista.
Nel suo lungo mantello s'impigliavano i pensieri
era chiamato "Bardo" da tutti i gatti neri.
Ugo lo derideva come figlio degenere
attentava alla coda, riducendola in cenere.
Ebbene quel mattino, uccellando dal giardino
steso sopra una sedia, vide il Peloso intento
sulla Divina Commedia.
Sbirciando nel girone dei dannati
pensò di rinnovare quegli afflati.
Si catapulta sul Peloso inerme
gli da del fesso del buffardecio e verme.
E il forsennato, novello Conte Ugolino
già le suona al Peloso come fosse un violino.
Ancora adesso e non mi pare vero
mi sembran note trascritte da un bolero.
Orsù, riattualizzando l'antica situazione
molla tre morsi al figlio proprio sopra il groppone.
Ne derivò una turba forsennata
data la messinscena piuttosto elaborata.
E proprio come i Guelfi di fronte ai Ghibellini
accorrono i pompieri chiamati dai vicini.
Essendo pure giorno di festa nazionale
fra le fanfare scese la guardia forestale.
Intanto dal pollaio in coro le galline
declamavano allegre il Ratto delle Sabine.
E Ugo furibondo ma sempre meno in forma
a squarciagola urlava: "E quì nessuno dorma!"
Passata l'orda della follaccia ingorda
ahimè nel bel salotto letterario
dei danni si faceva l'inventario.
Libri, riviste ed enciclopedie
giacevan sparsi per le vicine vie.
Pagine rare e una raccolta varia
svolazzando ondeggiavan lievemente nell'aria.
Ugo rinchiuso al buio dentro e in fondo al granaio
intanto rifletteva pentito su quel guaio.
Ed al Peloso, per alleviare il grande avvilimento
fu regalato a Selezione........
un nuovo abbonamento!

M.J.M

aprile 99