Aperti per ferie
Avean chiuso per ferie lo scassato bidone
e Ugo, quel gran signore, dell'ozio commendatore
si ritrovò con somma nonchalance
solo e un tantino inetto
a grattarsi la panz…
E proprio nel bel mezzo della torrida estate
il grosso micio grigio s'orripilò sgomento
straprivo di derrate.
A baffi secchi e asciutti si cacciava le mosche
con le idee appannate, turpi e piuttosto fosche.
Ma dal giardino proprio lì di fronte
ammiccava un cartello ridente come augello
dove vi si diceva:
“Ne per gioco ne tantomeno celie
quì si rimane aperti sopratutto per ferie"
Che sia forse un ostello?
Un nuovo pensionato?
Ugo, paciere nato, si riscoprì a sperare
e immantinente a zampe si diede a constatare.
In fretta e con la voglia neanche malcelata
vagheggiando salsicce, contorno ed insalata
s'apprestò a guadagnare la landa desolata.
E fattosi coraggio con le residue forze
s'appropinquò silente pregustando due cozze.
Gestiva il bel ritrovo, fiore del vicinato
gaudente Don Anselmo, vecchio gatto spretato
che contentando gli ospiti, gli artisti ed i turisti
avea riconvertito in un campo nudisti.
Un vecchio aristocratico, un cane un pò antipatico
di tanto in tanto andava a frequentare
non per parlare d'arte ma più per annusare.
Insomma la struttura funzionava
e fino a notte fonda allegri si danzava.
Ugo intanto dal muro, sbigottito sbirciava.
Col mantello tigrato, specie in ” quella zona"
pareva che indossasse un vecchio perizoma.
E preso di coraggio, ammirando il miraggio
si lanciò giù dal muro, quasi fosse un siluro.
Una gattina nera che intonando cantava:
“Me gusta, guantanamera”…
constatò costernata d'esser forse spiata.
E si mise a strillare le vergogne scoprendo
mentre Ugo estasiato miagolava contento.
Un ospite assopito, dal manto bianco e nero
scosso da quel trambusto s'inoltrò per le scale
svegliando nella stanza l'addetta alla morale
che un poco contrariata ma conscia del suo ruolo
scivolò giù dal letto spiaccicandosi al suolo.
Sveglia completamente risolse brevemente
con due secchiate a testa la depravata festa.
Ugo fu messo in fuga come un vecchio pirata
verso la sua Tortuga.
Gli ospiti del campo, quelli più aitanti
commentarono il fatto con dei versi piccanti.
Per fortuna, per Ugo fu riaperto il bidone
e su richiesta scritta e inoltrata al prefetto
fu aggiunto luccicante un nuovo cassonetto.
E nel campo nudisti la quiete ritornava
ma a volte ancor si narra di quell'intruso a strisce
col vecchio perizoma, furtivo, che spiava……
Epilogo
E dopo urlacci e graffi, domande in carta bollata
a Ugo la richiesta sul muso fu timbrata.
Dalle quattro alle sei può sostare in giardino
e poichè non si chiude anche al primo mattino.
Don Anselmo, lesto e severo, stacca a ognuno il suo biglietto
con un morso imperioso e pur fiero sulla cervice dov'era il cimiero
sonnecchiando al botteghino, fra le zampe un bel panino.
E se piove e tira vento… anche qualche abbonamento!
M.J.M settembre 99
Fiocco: Fiocco il vecchio cane antipatico
Don Anselmo: Anselmo, anziano gatto nero spretato, a seconda dei casi morigerato o dissoluto, proprietario del giardino
Ugo: Ugo vagabondo tigrato, versatile interprete nel ruolo a lui più congeniale… il perenne affamato
L'Addetta alla morale: Colei che si prodiga (in verità con poco successo) per mantenere un certo decoroso stile di vita tra gli ospiti del giardino
La gattina nera: Bimba la bella scontrosa
Gli ospiti del campo nudisti
L'Ostello con l'insegna